Atex: storia, obbligatorietà e definizioni
Atex è un acronimo creato dalle parole francesi Atmosphère ed Explosives.
Tale acronimo in Italia è associato alla Direttiva 2014/34/UE.
Essa regolamenta in maniera specifica quelle che sono le apparecchiature da utilizzare all’interno delle zone a rischio di esplosione.
Nello specifico, tale direttiva è stata pensata e viene applicata dai costruttori di attrezzature.
I costruttori garantiranno che i prodotti costruiti non costituiranno pericolo all interno di determinate aree considerate a rischio esplosione.
In base a tale specifica normativa è indispensabile che tali apparecchiature siano dotate di specifiche certificazioni.
La normativa UE si riaggancia a quella 1999/92/CE (ATEX 137 o Direttiva Atex per i luoghi di lavoro).
Essa tutela la sicurezza sul lavoro e la salute dei lavoratori che agiscono in atmosfere esplosive, ovvero in luoghi che hanno un rischio di esplosione molto elevato.
Ma cosa impone nello specifico la normativa ATEX?
Vediamolo da vicino.
Alcune definizioni chiave.
Prima di procedere forse è il caso di offrire alcune definizioni che si rivelano essere importantissime per comprendere la materia ATEX e tutto ciò che essa tutela, per la salvaguardia dei lavoratori in luoghi di lavoro che si rivelano estremamente pericolosi.
Chi lavora in specifici contesti sa bene che si espone ad un elevato rischio quotidiano.
Ovviamente le direttive di cui parleremo di seguito puntano a limitare al minimo tale rischio.
Quando si parla di atmosfera esplosiva ci si riferisce a un ambiente in cui è presente :
- una miscela contenente aria a condizioni atmosferiche,
- sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri
nella quale, dopo l’avvenuto innesco, la combustione si propaga all’intera miscela .
Invece si parla di atmosfera potenzialmente esplosiva nel caso in cui essa sia suscettibile di trasformarsi in atmosfera esplosiva nel caso in cui cambino le condizioni locali e anche operative.
In buona sostanza è possibile che in taluni luoghi di lavoro, in cui si svolgono specifiche mansioni si abbia o un’atmosfera esplosiva o un’atmosfera potenzialmente esplosiva.
In entrambe i casi si rivela indispensabile, per tutti i lavoratori, utilizzare alcuni specifici prodotti a salvaguardia della loro salute e integrità fisica.
Il non rispetto di tali indicazioni, che vengono fornite dalla legge stessa, si traduce in possibili sanzioni per il datore del lavoro che non tutela i suoi stessi sottoposti.
Ecco per quale motivo questo ATEX è un argomento che occorre conoscere in maniera approfondita.
Nello specifico l Atex.
Come già detto in precedenza ATEX è un acronimo che sta ad indicare degli ambienti specifici.
In particolare ci si riferisce a un’atmosfera esplosiva che si compone :
- di una serie di sostanze infiammabili (combustibili) allo stato gassoso, oltre a vapori, nebbie miscela con aria
- combustibili allo stato pulverulento con aria, quello che in gergo viene chiamato comburente.
Ricordiamo che sono i tre elementi :
- combustibile,
- innesco
- comburente
a dar luogo alla reazione della combustione che in alcuni casi ed a determinate concentrazioni e con taluni combustibili può essere esplosiva.
Un’atmosfera potenzialmente esplosiva si ha però, solo nel caso in cui si presenti la giusta concentrazione del combustibile (esempio polveri).
Nel caso in cui essa sia o troppo alta o troppo bassa, la tendenza alla creazione dell’esplosione potrebbe non esservi, ovvero, essere comunque molto scarsa.
Quindi, affinché un luogo possa essere indicato come a rischio esplosivo occorre innanzitutto che vi sia un innesco e che la percentuale di comburente e combustibile rientri in alcuni range ben definiti.
Ovviamente essendo un’eventualità che si può verificare anche nei posti di lavoro, era impossibile che la legislazione non intervenisse per salvaguardare la sicurezza dei lavori dal punto di vista ATEX.
Proprio con questo intento è nata prima la Direttiva 1999/92/CE e poi quella 2014/34/UE, quest’ultima recepita in Italia con il D.Lgs. 85 del 19 Maggio 2016.
La direttiva Atex viene poi applicata a quelli che sono i prodotti o i servizi commercializzati dal 20 Aprile 2016, i quali devono superare le verifiche di conformità atte a tutelare il lavoratore che li utilizza.
Un po’ di storia.
Il 30 Marzo 2014 entra in vigore la Direttiva 2014/34/UE e va ad abrogare la Direttiva 1994/9/CE.
Essa era bisognosa ormai di alcune modifiche per poter essere realmente efficace.
La direttiva Atex 2014/34/UE ha effetto dal 20 Aprile 2016.
Tutto ciò per dare il tempo alle aziende di adeguarsi ai nuovi standard decisi in termini di luoghi in cui è possibile la presenza di un’atmosfera potenzialmente esplosiva.
Tale susseguirsi di direttive è avvenuto perché la normativa ATEX, esattamente come tutte le altre, aveva bisogno, in quanto direttiva comunitaria, di essere recepita da norme nazionali.
Cosa che avviene non solo in Italia, ma in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
In Italia anche la Direttiva 1994/9/CE ha avuto bisogno del decreto del Presidente della Repubblica del 23/03/1998 n.126 per poter essere attuato.
Esso riguarda nello specifico gli apparecchi e i sistemi di protezione destinati all’utilizzo in atmosfera potenzialmente esplosiva.
Queste non sono le uniche normative in merito.
Succede perché le normative a riguardo sono oggetto di norme e di standard precisi anche al di fuori dell’Unione Europea.
Nello specifico ci si riferisce a:
- IECEx: normativa valida a livello internazionale;
- DSEAR: per il Regno Unito;
- National Electrical Code/Canadian Electrical Code: per Stati uniti e Canada;
- INMETRO: Brasile;
- ANZEx: Australia e Nuova Zelanda.
Tutte le obbligatorietà delle atmosfere esplosive ATEX.
Ma adesso è proprio il momento di andare nello specifico di quelle che sono le obbligatorietà della normativa ATEX.
Come accennato in precedenza, essa ricade su tutti i prodotti che sono commercializzati ATEX nel territorio dell’Unione Europea.
Ovviamente esse devono essere applicate indipendentemente dal luogo di produzione e dalle normative che sono in vigore nel paese produttore.
Ciò vale nel caso in cui i prodotti in oggetto sono installati nei luoghi a rischio di esplosione ad eccezione di:
- apparecchiature mediche;
- apparecchi e sistemi di protezione nel caso in cui il pericolo di una possibile esplosione sia dovuto in maniera esclusiva alla presenza di materie esplosive o di sostanza chimiche instabili;
- apparecchiature ad utilizzo domestico;
- prodotti che sono destinati all’utilizzo in luoghi di produzione o di stoccaggio esplosivi;
- apparecchiature marittime imbarcate;
- mezzi di trasporto;
- apparecchi che sono stati progettati e costruiti in maniera specifica per essere utilizzati dalle forse armate per far rispettare la legge o comunque l’ordine pubblico. Questo vale anche per gli apparecchi che hanno possibilità di un doppio utilizzo.
Invece per quello che riguarda gli equipaggiamenti industriali che sono utilizzati o sono presenti nelle zone a rischio di innesco di esplosione è indispensabile che la normativa venga rispettata.
Proprio per questo motivo le macchine che operano in zone a rischio di esplosione sono trasformate in modo antideflagrante ATEX.
In base alla zona in cui queste andranno ad essere utilizzare i carrelli, i veicoli e i motori dovranno essere Ex protected.
Quante gruppi esistono nella normativa atex ?
I prodotti sono divisi in 2 gruppi:
- nel Gruppo I sono presenti quelli utilizzati in miniere grisutose,
- Gruppo II invece, ci sono le apparecchiature che sono utilizzate in superficie.
Per quello che riguarda il Gruppo I si parlerà di Categoria M1.
Tutto ciò con apparecchi o sistemi di protezione in grado di offrire un livello di protezione molto elevato.
Nella Categoria M2 invece ci sono gli apparecchi che devono essere messi fuori tensione nel caso in cui sia presente del gas.
Invece sono divisi in 3 categorie i prodotti del Gruppo II:
- Categoria 1: apparecchi o sistemi di protezione in grado di offrire un livello di protezione molto elevato;
- la Categoria 2: apparecchi o sistemi di protezione che sono in grado di garantire un livello di protezione elevato;
- Categoria 3: apparecchi o sistemi di protezione che vanno a garantire un livello normale di protezione.
La normativa Atex mira quindi a garantire diversi gradi di protezione.
Tutto ciò al fine di riuscire ad offrire un ambiente di lavoro che sia il più sicuro possibile anche nel caso in cui sia per connotazione pericoloso.
La ns società di consulenza è a disposizione della clientela per la redazione del documento prevenzione rischi .
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