Dop e IGP nel settore alimentare : prodotti d.o.p nel Made in Italy agroalimentare messi in discussione dal etichettatura a semaforo?
DOP Le nuove proposte sull’ etichettatura alimentare dop e igp nel made in italy agroalimentare preoccupano le aziende produttrici italiane i cui prodotti d.o.p risulterebbero, senza ragione, penalizzati dal introduzione dell etichettatura a semaforo.
Etichettatura a semaforo: come funziona? cosa ne pensa l’Italia e l’interna filiera agroalimentare? Quale minaccia rappresenta per il MADE ITALY?
In Italia entro la fine del 2019 arriverà l’etichettatura nutrizionale chiamata Nutri-Score, un modello istituzionale francese elaborato da esperti e accolto positivamente dalla sanità e da alcuni paesi dell’unione europea. Nel nostro paese non ha avuto un riscontro positivo, anzi è risultata essere una vera e propria minaccia per l’intera filiera agroalimentare.
Non a caso, visto la nostra tradizione culinaria, il MADE IN ITALY AGROALIMENTARE è conosciuto in tutto il mondo grazie ai prodotti alimentari di alta qualità come formaggi, salumi e l’extra vergine d’oliva.
Proprio quest’ultimi reputati così genuini sono destinati ad essere bollati con un A rosso, ovvero risultare classificati come alimenti ‘dannosi per la salute’.
Come funziona l’etichettatura a semaforo per i prodotti dop igp nel made in italy agroalimentare?
Lo scopo dell’etichettatura a semaforo è quello di classificare i prodotti alimentari in cinque categorie.
A seconda del punteggio nutrizionale ottenuto per la presenza o meno di componenti nutritivi in 100 grammi di prodotto.
Un modo per guidare la scelta dei consumatori ma soprattutto per distinguere alimenti buoni da quelli cattivi.
Ogni colore è associato ad una lettera dell’alfabeto: A verde B verde chiaro C giallo D arancione E rosso espresso su 100 gr di prodotto.
Per fattori negativi nutrizionali si intendono:
- contenuto di acidi grassi saturi, contenuto di zuccheri semplici, un certo tenore in sodio, apporto energetico elevato.
Per fattori positivi nutrizionali:
- apporto di fibre, contenuto in proteine, vitamine e sali minerali.
Quindi ottenuto il valore nutrizionale, il rapporto fra fattori positivi e negativi, gli alimenti si andranno così a posizionare su questa scala cromatica comunicando direttamente al consumatore il valore nutritivo del prodotto acquistato.
Ma qual è la minaccia per il Made in Italy agroalimentare?
Secondo gli enti italiani, accettare l’etichettatura a semaforo nel nostro paese significherebbe mettere in discussione gran parte del settore agroalimentare.
Secondo questo modello alcuni prodotti alimentari sono risultati essere erroneamente ‘alimenti dannosi per la salute’.
La nuova etichetta confonde il consumatore e penalizza circa l’85% delle DOP italiane (Coldiretti).
Non si trascura nemmeno l’olio d’oliva, ormai rinomato per le sue proprietà benefiche, che finirebbe per essere etichettato con una E Rossa per il suo contenuto in acidi grassi saturi.
Per non parlare di altri prodotti di primaria importanza nazionale come il prosciutto di parma il grana padano ecc..
Si arriverà per assurdo ad etichettare ,una bibita zuccherata, riuscendo con qualche strategia tecnologica alimentare, con un bollino verde; mentre ad essere discriminati, saranno proprio i prodotti d.o.p come formaggi dei piccoli produttori italiani (oppure dei produttori DOP italiani). Una scarsa informazione alla popolazione rischierebbe si far percepire negativamente prodotti genuini e sicuri senza allergeni come invece prodotti dannosi e da evitare. In più si arriverebbe ad un appiattimento nel paragonare nello stesso modo prodotti totalmente diversi (es biscotti-formaggi).
Ma per molti altri enti classificare i prodotti con i criteri Nutri-score significa informare in maniera semplice e intuitiva il consumatore, a differenza della tabella nutrizionale già presente da diverso tempo in etichettatura, secondo il Reg. 1169/2011, che sembrerebbe non essere alla portata di tutti.
Conclusioni
In conclusione, possiamo dire che al di là della strategia di classificazione degli alimenti (es igp – dop), in Italia servirebbe sicuramente un modello da adattare in modo chiaro e trasparente senza mettere in cattiva luce l’intera gamma di prodotti alimentari tradizionali anche dal punto di vista della sicurezza alimentare.
In qualunque caso rimangono invariati gli obiettivi e lo scopo finale, ovvero comunicare in maniera esaustiva e veritiera le informative nutrizionali al consumatore finale.
Questo modello sistematico si è ispirato al sistema Americano per prevenire l’obesità e quindi le patologie annesse ad una scorretta alimentazione.
Facciamo notare che da secoli da dieta mediterranea è reputata una delle più complete diete a livello nutrizionale. Chiaramente come per ogni cosa o situazione alimentare o meno è la ”dose che fa il veleno”!!.
Sicuramente è utile rendere noto il confronto tra i diversi alimenti (bibite zuccherate, prodotti dolciari, formaggi) e classificarli in maniera tale da non discriminare i punti forti di ciascun prodotto ma semplicemente rendere consapevoli le scelte frequenti o meno dei consumatori di determinati prodotti rispetto ad altri.
La ns società di consulenza è a disposizione per ogni richiesta con riferimento all’ etichettatura dei prodotti alimentari.
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