Servizio prevenzione e protezione: l’obbligo del Corso RSPP.
Tutte le aziende, dalla più grande alla più piccola, devono implementare il Servizio di Prevenzione e Protezione.
Nel costituirlo, il datore di lavoro deve innanzitutto ricercare le risorse all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva ai sensi dell’articolo 31, co. 1, primo comma, del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro (D.lgs 81/2008).
Per la scelta di tutte le figure che compongono il Servizio, è necessario consultare preventivamente il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
La figura chiave all’interno del Servizio è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e gli aspp.
L’art. 2 del D.lgs 81/2008 definisce questa figura un soggetto con capacità e requisiti professionali (di cui all’art. 32) nominato dal datore di lavoro per coordinare il ASPP a tutela dei lavoratori.
E’ il consulente interno, il braccio destro del datore di lavoro nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro a cui deve rispondere per la corretta applicazione della normativa SSL.
Il datore di lavoro deve trasmettere al RSPP tutte le informazioni necessarie (natura dei rischi, dati riguardanti gli infortuni sul lavoro e malattie professionali, descrizione degli impianti e dei processi produttivi, provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza).
Il Responsabile del SPP è il cardine su cui ruota l’insieme di relazioni ed interazioni fra le figure aziendali e verso gli enti esterni (appaltatori, clienti, fornitori, enti governativi di controllo).
In caso di infortuni, il RSPP risponde in co-responsabilità con il datore di lavoro e i dirigenti.
Per svolgere l’attività di Responsabile del Servizio prevenzione e protezione sia come libero professionista sia all’interno dell’azienda, è obbligatorio frequentare il Corso RSPP (+ aggiornamento quinquennale).
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: requisiti e compiti
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è una figura chiave (ed obbligatoria) per la salute e sicurezza sul lavoro.
Per svolgere questa professione servono i seguenti requisiti:
– titolo di studio: almeno il diploma;
– esperienza comprovata nel ruolo di responsabile servizio di prevenzione e protezione di almeno 6 mesi;
– attestato di frequenza di corsi RSPP e di aggiornamento quinquennale per la formazione specifica.
Al RSPP spettano le seguenti mansioni definite dall’art. 33 del D.lgs 81/08:
– individuazione e valutazione dei fattori di rischio;
– identificazione delle misure idonee per la sicurezza sul lavoro;
– elaborazione e controllo delle azioni preventive e protettive che garantiscano ai dipendenti di lavorare in tutta sicurezza (art. 28);
– contributo nella redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);
– suggerimenti e promozione di percorsi di formazione e informazione per far conoscere ai lavoratori i possibili pericoli durante la loro attività e le eventuali azioni da adottare in caso di rischi (art. 36);
– partecipazione alle consultazioni in tema di tutela della SSL ed alla riunione periodica prevista dall’art. 35.
RSPP: la nomina in azienda
Spetta al datore di lavoro nominare il responsabile servizio di prevenzione e protezione utilizzando l’apposito modulo datato e firmato da entrambe le parti, da conservare assieme al DVR.
Il ruolo di responsabile servizio di prevenzione e protezione può essere affidato ad un lavoratore o ad un professionista esterno all’azienda.
Anche il datore di lavoro può ricoprire questo ruolo ma soltanto per imprese dei seguenti settori:
– agricolo e zootecnico (fino a 30 dipendenti);
– ittico (fino a 20 dipendenti);
– artigianato e industria (fino a 30 lavoratori);
– altri tipi di aziende (fino a 200 lavoratori).
Si può nominare un unico RSPP, che può essere supportato da Addetti al Servizio Prevenzione e Protezione (ASPP) i quali lo assistono durante la sua attività.
Corso RSPP di formazione e aggiornamento: come funziona
Il Corso responsabile servizio di prevenzione e protezione è obbligatorio se si intende svolgere l’attività di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Il corso iniziale di formazione responsabile servizio di prevenzione e protezione si suddivide in tre moduli:
– Modulo A: corso base di 28 ore in modalità e-learning;
– corso di specializzazione in un dato settore Ateco di 48 ore Modulo B;
– Modulo C: corso di specializzazione sui rischi organizzativi, psicosociali ed ergonomici di 24 ore.
Riguardo al Modulo B, certi settori (per rischi specifici) necessitano di una formazione aggiuntiva con durata che varia in base al comparto:
– Chimico e Petrolchimico, Cave e Costruzioni: 16 ore;
– Agricoltura e Pesca, Sanità Residenziale: 12 ore.
A conclusione del corso si sosterrà un esame di valutazione finale per ottenere l’attestato, che dovrà essere aggiornato ogni 5 anni attraverso corsi di aggiornamento di 40 ore (durata valida per tutti i macrosettori ATECO).
Sono esonerati dal corso di formazione iniziale i laureati in ingegneria civile e ambientale, industriale, dell’informazione, della sicurezza, scienze dell’architettura, scienze e tecniche dell’edilizia. Non sono, però, esonerati dall’obbligo di aggiornamento quinquennale.
Incaricare un RSPP senza che abbia frequentato il Corso RSPP significa per il datore di lavoro rischiare sanzioni: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 3071 a 7862 euro.
In caso di azienda ad alto rischio o con esposizione a rischi biologici, la sanzione aumenta passando da 4 a 8 mesi.
Il Corso responsabile servizio di prevenzione e protezione pensato per il datore di lavoro.
Il D.Lgs. 106/2009 prevede la possibilità che il datore di lavoro si occupi del primo soccorso, della prevenzione di incendi e di evacuazione, anche se il ruolo di RSPP è stato affidato ad un lavoratore interno.
Dovrà, pertanto, frequentare corsi di formazione anche il datore di lavoro. Tale possibilità è esclusa in caso di aziende a maggior rischio.
Se l’aspirante Responsabile del Servizio prevenzione e protezione è il datore di lavoro, dovrà frequentare un corso di formazione RSPP diverso, di durata inferiore e variabile a seconda della fascia di rischio dell’ azienda.
Ricordiamo che:
– il rischio basso è associato a commercio all’ingrosso e al dettaglio, attività artigianali, ristoranti, alberghi, immobiliari, informatica, servizi domestici, associazioni ricreative, culturali e sportive;
– riguarda agricoltura, pesca, PA, istruzione, magazzinaggio, trasporti, comunicazioni, assistenza sociale non residenziale il rischio medio;
– il rischio alto è associato a costruzioni, estrazioni minerali, produzione e lavorazione metalli, industrie alimentari, abbigliamento, tessile, fabbricazione macchine, apparecchi meccanici, elettrici ed elettronici, fabbricazione mobili e autoveicoli, produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua, raffinerie, smaltimento rifiuti, industria chimica, trattamento di combustibili nucleari, sanità, assistenza sociale residenziale.
La durata del Corso responsabile servizio di prevenzione e protezione per il datore di lavoro è legata, quindi, al livello di rischio come segue:
– rischio basso:16 ore;
– : medio 32 ore;
– rischio alto: 48 ore.
Lo stesso vale per la durata dell’aggiornamento quinquennale:
– rischio basso: 6 ore;
– medio: 10 ore;
– rischio alto: 14 ore.
Quando serve il RSPP esterno?
Determinate tipologie di aziende e unità produttive sono obbligate a disporre di un Servizio di prevenzione e protezione interno (e RSPP interno).
L’art. 31 del D.Lgs. 81/2008 individua tutte queste imprese ad alto rischio:
– centrali termoelettriche;
– aziende industriali con oltre 200 lavoratori o con rischio rilevante ai sensi del D.Lgs. 334/99;
– strutture di ricovero e cura pubbliche e private con più di 50 dipendenti;
– industrie estrattive con oltre 50 lavoratori;
– aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, munizioni e polveri;
– impianti ed installazioni di cui agli artt. 7, 28 e 33 del Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 230 e successive modificazioni.
Tolte queste realtà industriali ad alto rischio, il datore di lavoro può nominare un RSPP interno o esterno all’azienda. Se sceglie un Responsabile esterno deve fare un’accurata selezione essendo il ruolo estremamente delicato in termini di SSL.
Il RSPP esterno presenta un paio di vantaggi:
– svolgendo questo lavoro come attività principale, il RSPP esterno ha più tempo da dedicare all’azienda;
– è un professionista e può garantire una maggior competenza, preparazione ed esperienza.
La co-responsabilità del RSPP in caso di infortuni sul lavoro
In caso di infortunio in azienda, un RSPP (interno o esterno) è responsabile per non aver segnalato eventuali carenze legate alla prevenzione dei rischi per i lavoratori e per non essere stato all’altezza dei suoi compiti in materia di SSL.
Innanzitutto, la responsabilità è attribuita al datore di lavoro che ha l’obbligo di salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e di scegliere il RSPP.
La giurisprudenza considera co-responsabile il RSPP che non ha segnalato criticità nelle misure di sicurezza che avrebbero potuto evitare l’infortunio o in caso di sottovalutazione dei rischi stessi. E’ ritenuto co-responsabile con il datore di lavoro, dirigenti e preposti.
Di conseguenza, non è esonerato da responsabilità penale in caso di morte o lesioni di un lavoratore nel luogo di lavoro. Come ribadisce l’art. 40 c.p. non impedire un fatto equivale a procurarlo.
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