Medicina del lavoro
La medicina del lavoro è quella branca della medicina che si occupa della prevenzione, della diagnosi e della cura delle patologie causate dalle attività lavorative.
Ogni datore di lavoro, dopo aver effettuato la valutazione dei rischi prevista dal Decreto Legislativo 81/08 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza del Lavoro), qualora siano presenti rischi, deve nominare un medico del lavoro o medico competente per la salute e sicurezza del lavoro.
Il ruolo di medico del lavoro può essere espletato da specialisti autorizzati in base all’art. 55 del D.Lgs. 277/91.
La nomina di medico del lavoro spetta anche ai medici specialisti in igiene oppure in medicina legale, che possono ricoprire tale ruolo dopo aver frequentato uno specifico corso post-specializzazione.
Il datore di lavoro può:
- assumere alle proprie dipendenze un medico del lavoro per la sicurezza e salute,
- convenzionarsi con una struttura pubblica o privata che assegna all’azienda un proprio medico,
- convenzionare un medico del lavoro libero professionista.
Medico del lavoro: quali sono le competenze?
Il medico del lavoro è un professionista specializzato e competente nell’identificare i sintomi causati dall’esposizione del lavoratore a:
- agenti fisici, quali le radiazioni ionizzanti o non ionizzanti,
- agenti chimici, come gli acidi, le basi forti o pericolosi in generale, che siano venuti in contatto con l’apparato respiratorio, digerente, tegumentario,
- fattori di rischio psicosociali (stress lavoro-correlato),
- agenti biologici: batteri, virus e parassiti.
Medicina del lavoro: quali sono le differenze con il medico di base?
Il medico del lavoro, grazie ai suoi studi specifici e all’esperienza nel campo, può individuare i probabili rischi per la salute dei lavoratori nel loro contesto specifico.
Il medico del lavoro non si limita solamente a stabilire le buone condizioni di salute di tutti coloro che lavorano all’interno dell’attività.
Medicina del lavoro: può esserci in azienda più di un medico competente?
Il medico competente può essere assistito da altri colleghi medici del lavoro per visite che non può svolgere per motivi logistici.
È necessaria una nomina di un “medico coordinatore” e di un medico assistente, che effettuerà le visite mediche seguendo il piano sanitario stabilito dal coordinatore.
Medicina del lavoro: come può il datore di lavoro valutarne l’operato?
Il datore di lavoro non è in grado di poter intervenire sull’operato del medico e sul piano sanitario.
Il datore di lavoro deve sospettare in questi casi:
- visite estremamente rapide;
- visite via Skype;
- frequenti rinvii delle visite;
- scarsa collaborazione;
- mancate comunicazioni di scadenze;
- assenza di esami tossicologici per le mansioni che lo richiedono;
- invio di medici sostituti.
Il medico deve partecipare alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi?
Il medico del lavoro deve contribuire all’elaborazione ed alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi.
Inoltre, lo stesso dovrà essere informato sui risultati ottenuti dal documento per una supervisione completa.